Leonard Freed
(Brooklyn 1929 — New York City 2006)
Nasce in una famiglia ebrea di origine russa, di classe operaia. Studia per diventare un pittore, sebbene la famiglia esprima opinioni scoraggianti. Nel 1952 viaggia con un amico, per la prima volta in Europa (Inghilterra, Scozia, Spagna, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi), scopre la passione per la fotografia e decide di diventare fotoreporter professionista. Al ritorno a New York frequenta la New School, e segue i corsi di Alexei Brodovitch, art director di Harper’s Bazar. Nel 1954 si trasferisce a Little Italy. Incantato dalla vitale spontaneità della comunità di immigrati italiani ne inizia a documentare il vivere quotidiano. Nel 1956 conobbe Brigitte Klück, che divenne poi sua moglie, mentre si trovava a Roma per la rivista Look. Brigitte diventa compagna di vita e fondamentale collaboratrice nello sviluppo delle sue pellicole. Nel 1958 si trasferisce ad Amsterdam. Con il suo obiettivo segue un altro progetto a lungo termine dedicato alle proprie radici ebraiche. La Danse des Fidèles è il libro che raccoglie questo lavoro. Nel 1963 ritorna negli Stati Uniti e si dedica al tema della discriminazione razziale. Fanno parte di questo lavoro sui diritti civili, dalla marcia su Washington, alla comunità degli afroamericani di Brooklyn, i ritratti-icona di Martin Luther King. Nel 1968 pubblica il suo libro Black in White America. Nel 1967 Cornell Capa lo sceglie tra i cinque fotografi della mostra Concerned Photography. Nel 1972 Freed entra nell’agenzia Magnum Photos. Dal 1972 al 1979 segue i turni della polizia newyorkese e pubblica nel 1980 il libro Police Work. Ha pubblicato su Der Spiegel, Die Zeit, Fortune, Libération, Life, Look, Paris Match, Stern e The Sunday Times. Suoi anche quattro film per le televisione giapponese, olandese e belga. Le sue fotografie sono nelle collezioni del MoMA, acquistate da Edward Steichen, e di altri musei nel mondo.