Sezione fotografia
Enzo Sellerio
(Palermo 1924 — 2012)
Laureato in giurisprudenza nel 1944, a partire dal 1952 approda alla fotografia professionale. Dopo una breve esperienza giornalistica e spronato dal suo amico Bruno Caruso partecipa, nel 1952, a un concorso fotografico regionale vincendo il primo premio; nello stesso anno le sue fotografie vengono pubblicate sulla rivista Sicilia, un periodico quadrimestrale di livello europeo. Nel 1955 esce il primo reportage, Borgo di Dio, parafrasi fotografica della battaglia civile e politica di Danilo Dolci, oggi considerato uno dei capolavori della fotografia neorealista italiana, e opera prima tra i suoi più importanti lavori. L’impegno apostolico di Dolci nella denuncia della situazione economica, sociale e umana in cui vivevano molti abitanti dei paesi siciliani, come Partinico e Trappeto, si traduce attraverso l’obiettivo di Sellerio in quelle che sono ancora oggi tra le più crude e significative immagini di reportage sociale del secondo dopoguerra. In quegli anni inizia la collaborazione al Cinema Nuovo di Guido Aristarco, al Mondo di Mario Pannunzio, e alla galleria romana L’Obelisco, che nel 1956 per prima lo espone. Una serie di personali lo porta ben presto ai vertici della fotografia nazionale e internazionale. Nel 1960 una sua mostra curata da Lamberto Vitali viene presentata alla Triennale, e nello stesso anno la rivista di Zurigo du gli commissiona un reportage su Palermo. Palermo. Portrat einer Stadt von Enzo Sellerio è pubblicato nel luglio 1960. Nel 1961 entra a far parte, unico italiano, dell’European Magazine Photographers, un’associazione che riunisce i migliori fotoreporter del tempo. Nel 1962 la televisione tedesca Zdf gli affida l’incarico di documentare la vita del popolo tedesco, insieme a Hiroshi Hamaya e Will McBride, Mit offenen Augen. Tra il 1965 e il 1966 lo troviamo a New York, dove collabora con Vogue e Fortune. L’anno successivo, con Gioacchino Lanza Tomasi, pubblica il libro fotografico Castelli e monasteri siciliani. È un primo avvicinamento al mondo dell’editoria. Nel 1969, coltivando l’idea con gli amici di sempre Leonardo Sciascia e Antonio Buttitta, fonda, assieme alla moglie Elvira Giorgianni, la casa editrice Sellerio. Con gusto rigoroso, progetta e cura i libri d’arte e fotografia della Casa, pensandoli in funzione delle immagini, e inventa la grafica di tutte le collane, e tra tutte, La memoria, la collana blu, caratterizzando decisamente l’immagine che tanto ha contribuito alla fortuna della sua impresa. Fino alla fine ha sostenuto con grandissimo impegno la salvaguardia del patrimonio artistico, non solo fotografico, non solo siciliano. Parallelamente all’attività di editore, Sellerio continua a presentare le proprie fotografie in libri e mostre, soprattutto all’estero. Nel 1973 realizza la mostra Le Madonie viste da Enzo Sellerio. 1996, l’editore friulano Art& pubblica il volume Enzo Sellerio. Fotografo in Sicilia. Con le Edizioni Alinari Idea pubblica Fermo Immagine, 2010. La sua attività fotografica è stata documentata da varie esposizioni, tra cui alcune personali (Antologica, 1980, Marsala; Fotografie 1959 — 89, 2000, Palermo, Cantieri culturali alla Zisa; Fermo immagine, 2007, Firenze, Museo nazionale Alinari della fotografia; Aim, 2017, Castello di San Giusto di Trieste). Nel 1998 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia. Lascia, oltre al suo repertorio più noto, un patrimonio di circa 80.000 scatti inediti. La traccia da lui segnata rimane unica e inconfondibile nel panorama dell’editoria contemporanea e nella storia della fotografia italiana.