Tra i reperti più significativi presenti nella Sezione Geologica Geopark “G. Torre”, si annoverano i calcari coralligeni miocenici di Petralia Sottana. Essi sono stati studiati sistematicamente da Giuseppe Torre in un lavoro scientifico del 1971 svolto per conto dell’allora Dipartimento di Geologia di Palermo: in questi banconi calcarei biocostruiti sono stati individuati prevalentemente generi come Porites e Briozoi che costituiscono l’ossatura principale su cui è stata edificata la parte più antica dell’abitato di Petralia.
La presenza di questi calcari organogeni denota temperature subtropicali che consentirono lo sviluppo di colonie coralligene; esse, seppur discontinue arealmente, determinarono a livello regionale un proprio ciclo sedimentario (insieme alle coeve argille marnose ricche in ostracodi, molluschi e resti di echinidi) stratigraficamente chiamato Saheliano (informale), che è espressione del Messiniano inferiore su cui riposano i sedimenti evaporitici del Messiniano medio. Analoghi banconi calcarei biocostruiti vennero indicati dall’Autore in località Landro (sempre nel territorio di Petralia) in successivi lavori di ricerca; lì furono trovati anche generi come Tarbestrallea.